Il 17 ottobre 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando per interventi di bonifica dei beni e delle aree contenenti amianto. La misura varata dal Ministero dell’ambiente prevede che le imprese che sostengano costi volti ad effettuare interventi di bonifica dall’amianto, ottengano un credito d’imposta pari al 50% dell’ammontare speso.
Beneficiari:
Possono richiedere l’agevolazione tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato che effettuino gli interventi ammissibili dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016.
Spese ammissibili:
Le spese dovranno riguardare interventi per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto presente in coperture e manufatti di beni e strutture produttive localizzate in Italia:
– Lastre di amianto piane o ondulate, coperture in eternit;
– Tubi, canalizzazioni e contenitori per il trasporto e lo stoccaggio di fluidi, ad uso civile ed industriale in amianto;
– Sistemi di coibentazione industriale in amianto;
Inoltre ammette, nel limite del 10% delle spese sostenute (e per un ammontare non superiore ad €10.000,00), le spese per consulenze professionali e perizie tecniche.
Condizioni:
– Il credito d’imposta verrà concesso a quelle imprese la cui spesa complessiva risulti pari o superiore ad € 20.000,00.
– L’importo totale dei costi ammessi non potrà superare i € 400.000,00.
– Il credito d’imposta per il bando amianto non potrà essere abbinato ad altre agevolazioni richieste per le medesime voci di spesa.
– Il credito deve essere concesso nel rispetto del regime degli aiuti de minimis.
Credito d’imposta:
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione con il modello F24 e sarà ripartito in egual misura in tre quote annuali, utilizzabili a partire dal 1° gennaio 2017.
Come accedere:
Il legale rappresentante potrà presentare domanda per il riconoscimento del credito d’imposta attraverso la piattaforma informatica www.minambiente.it. L’ammissione della domanda è subordinata al controllo da parte del Ministero dell’Ambiente della presenza di tutte le condizioni necessarie e verrà vagliata secondo l’ordine di presentazione delle domande e fino all’esaurimento del limite di spesa complessivo pari a 17 milioni di euro.
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