Le controversie sull’interpretazione, esecuzione o applicazione dei contratti sono note e frequenti. Il problema però si pone quando, per risolvere il dibattito, ci si deve recare presso un foro competente italiano (una sede giudiziaria individuata in base alle norme del codice di procedura civile), in quanto si finisce, il più delle volte, ad attendere anni prima che il tribunale giunga ad un esito definitivo.
Ciò che molti non sanno è che, in certi tipi di contratti, è possibile inserire una clausola esplicita che affida la tutela dello stesso ad un foro competente scelto tra le parti, che può essere locato anche all’estero e beneficiare così della rapidità della giurisdizione di altri paesi. Ad oggi sono le multinazionali e le grandi aziende a sfruttare maggiormente questi vantaggi. I fori competenti prediletti dalle imprese sono quelli più rapidi ed efficienti e risultano essere Londra, Ginevra, Vienna e recentemente anche la nuova piazza di Singapore.
Il regolamento (ue) n. 1215/2012 del parlamento europeo e del consiglio del 12 dicembre 2012 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale riporta infatti che […] “dovrebbe essere rispettata l’autonomia delle parti relativamente alla scelta del foro competente per i contratti non rientranti nella categoria dei contratti di assicurazione, di consumo e di lavoro in cui tale autonomia è limitata”.
Inoltre, affinché ciò sia ritenuto valido, è necessaria una sottoscrizione specifica da entrambe le parti, volta a certificare che i soggetti siano consapevoli di quale sia la sede giudiziaria individuata nel caso di controversie.
Infine è importante ricordare la differenza tra la legge applicabile al contratto e il foro competente. Si tratta di due nozioni distinte: la prima riguarda le regole applicabili al contratto e l’altra l’individuazione del soggetto chiamato ad applicarle in caso di controversia.
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