Il nuovo Codice della crisi (Dlgs 14/2019) pone l’accento sulla gestione finanziaria delle aziende e in particolare sulla capacità dei flussi di cassa di sostenere gli oneri dell’indebitamento. Il documento che meglio si addice a questo tipo di analisi è senza dubbio il rendiconto finanziario.
Questo documento, che è obbligatorio per le società che redigono il bilancio in forma ordinaria, è articolato come segue:
Sezione A relativa ai flussi finanziari generati dalla gestione tipica dell’impresa. In pratica, questa sezione rappresenta ciò che si è generato dall’attività di acquisto, trasformazione e vendita (flussi operativi prima delle variazioni di Ccn) e dagli assorbimenti/rilasci di liquidità determinati dalle variazioni di Ccn. I flussi vengono poi rettificati dagli assorbimenti relativi a imposte e interessi passivi determinando il flusso della gestione reddituale, elemento molto importante per l’analisi finanziaria;
Sezione B in cui vengono evidenziati i flussi di cassa relativi ad attività di investimento;
Sezione C relativa ai flussi dell’attività di finanziamento sia da fonti esterne che interne.
Conseguentemente, l’azienda che non genera adeguati flussi di cassa relativi alla gestione tipica (sez. A) sarà obbligata a finanziarsi in modo alternativo, magari dismettendo assets strategici (scelta pericolosa) o ricercando nuove fonti di finanziamento che potrebbero portare ad un costo eccessivo dell’indebitamento. Dunque, gli indicatori della crisi punteranno proprio a verificare l’adeguatezza dei flussi relativi alla gestione reddituale (sez. A), che in caso di insufficienza porteranno alle conseguenze normative del caso.
Lo Studio Magro resta a disposizione per aiutarvi nella comprensione e gestione di tutti questi aspetti…non esitate a contattarci!