Impossibile non accorgersi dell’aumento dei costi bancari e della maggiore rigidità degli istituti di credito.
Ogni PMI avrà notato che ad esempio le spese di gestione c/c ed i tassi sui finanziamenti sono aumentati sensibilmente; inoltre le risposte delle banche alle richieste di credito spesso si fanno attendere anche per società con rating elevato ed implicano la consegna di un numero sempre maggiore di documenti aziendali.
I motivi sono ormai noti, aggravati dal recente conflitto dell’Est Europa, con la certezza che questo trend non verrà invertito nel breve periodo.
Cosa fare quindi, abituarsi ad un maggior esborso degli oneri finanziari e ad un difficoltoso reperimento del credito? Assolutamente no.
Se il sistema non viene incontro alle aziende, sono le aziende a dover modificare la propria gestione per aggirare gli ostacoli del sistema bancario. Come? Con la giusta strategia.
Controllo della liquidità
Innanzitutto smettere di pensare al domani come una data incerta e lontana nel tempo; il domani è adesso e, per garantire una corretta gestione e non far mai mancare la liquidità in azienda, bisogna ragionare sul fabbisogno non solo nel breve ma altresì nel medio-lungo periodo.
Essere lungimiranti sugli approvvigionamenti (scorte) e cercare di prevedere le dinamiche del mercato è la chiave; impiegare le risorse in una logica preventiva, in modo da garantire la continuità produttiva.
Date le tempistiche bancarie occorre quindi programmare le richieste di credito per non farsi trovare impreparati.
Bilancio ed andamentale
Migliorare il rating e come si viene giudicati dal mondo bancario si può. Come? Tutto parte dal controllo di gestione.
Una corretta gestione del proprio business permette di ottimizzare la gestione commerciale (ridurre le tempistiche di incasso ed insoluti), finanziaria (controllo puntuale della liquidità aziendale) e produttiva (maggiore efficienza di processi) con riflessi positivi anche sul bilancio d’esercizio, uno dei parametri di valutazione d’impresa per il mondo bancario.
Indispensabile è anche il monitoraggio della Centrale Rischi Banca d’Italia, vero biglietto da visita verso il mondo bancario, evitando ad esempio sconfinamenti di fido che precludono poi la possibilità di richiesta di credito.
Migliore è il rating e migliori sono le condizioni applicate al c/c, quindi meno oneri finanziari.
Anche in un momento di difficoltà del mercato la banca deve continuare ad esser un‘opportunità di sviluppo e non un problema per le PMI.
Lo Studio Michele Magro, forte della trentennale esperienza nel rapporto banca-impresa, supporta le PMI con strategie mirate alla continuità aziendale e all’ottimizzazione dei rapporti con gli istituiti di credito.