Al fine di promuovere attività innovative nell’ambito dell’artigianato digitale e della manifattura sostenibile, le modifiche al decreto ministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico del 17 febbraio 2015 sono state rese pienamente operative grazie alla loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 16 agosto 2016. Questo provvedimento chiarisce i termini, le modalità e le procedure per la concessione ed erogazione di agevolazioni in favore di aggregazioni di imprese riunitesi allo scopo di promuovere attività innovative in questo senso.
Chi può beneficiarne?
L’accesso alle agevolazioni in oggetto è aperto a tutte le imprese che si sono formalmente riunite, in numero minimo di cinque, in associazione temporanea di imprese (ATI), in raggruppamento temporaneo di imprese (RTI).
La rete costituita dovrà essere composta da imprese artigiane e microimprese in misura almeno pari al 50% dei partecipanti.
Cosa rientra nelle agevolazioni?
Sono ammissibili i programmi finalizzati alla creazione o allo sviluppo di:
a) centri per l’artigianato digitale, anche virtuali, in cui si svolgano attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla creazione di nuovi software e hardware a codice sorgente aperto, in grado di concorrere allo sviluppo delle tecnologie di fabbricazione digitale e di modalità commerciali non convenzionali, nonchè alla diffusione delle conoscenze acquisite alle scuole, alla cittadinanza, alle imprese artigiane e alle microimprese;
b) incubatori in grado di facilitare, attraverso la messa a disposizione di spazi fisici, di dotazioni infrastrutturali e di specifiche competenze, lo sviluppo innovativo di realtà imprenditoriali operanti nell’ambito dell’artigianato digitale;
c) centri finalizzati all’erogazione di servizi di fabbricazione digitale come la modellizzazione e la stampa 3D, la prototipazione elettronica avanzata, il taglio laser e la fresatura a controllo numerico, nonchè allo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo centrate sulla fabbricazione digitale.
I programmi devono inoltre:
a) prevedere spese ammissibili, al netto dell’IVA, non inferiori a euro 100.000,00 e non superiori a euro 800.000,00.
b) prevedere una durata non inferiore a 24 mesi e non superiore a 36 mesi dalla data di ricezione del decreto di concessione.
c) prevedere forme di collaborazione con istituti di ricerca pubblici, università, istituzioni scolastiche autonome ed enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo;
d) essere localizzati sul territorio nazionale.
Nelle spese ammissibili di investimento e gestione rientrano:
a) beni strumentali nuovi di fabbrica;
b) componenti hardware e software strettamente funzionali al programma;
c) personale dipendente del beneficiario nonchè personale dipendente delle imprese costituenti lo stesso, purché formalmente distaccato ed a condizione che svolga la propria attività presso le strutture del beneficiario, entro il limite massimo del 50% dell’importo complessivo del programma;
d) consulenze tecnico-specialistiche, servizi equivalenti e lavorazioni eseguite da terzi, entro il limite massimo del 30% dell’importo complessivo del programma;
e) materiali di consumo strettamente funzionali alla realizzazione di attività di ricerca, sviluppo e prototipazione;
f) spese per la realizzazione di prodotti editoriali finalizzati alla diffusione, presso le Istituzioni scolastiche autonome e gli enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo, delle nuove tecnologie di fabbricazione e vendita digitale oggetto del programma ammesso alle agevolazioni.
Come accedere alle agevolazioni:
L’attività istruttoria è svolta dal Ministero che dovrà provvedere alla verifica della correttezza e completezza della documentazione e della definizione di una graduatoria recante l’ordine di ammissione all’attività di valutazione.