Si chiama facilitazione grafica: è un metodo di comunicazione che accelera la comprensione dei contenuti tra due o più soggetti in qualunque situazione, sfruttando immagini e grafici e non facendo più leva soltanto sulle parole in forma scritta.
In pratica il compito del “facilitatore grafico” è quello di disegnare immagini che concentrino le idee e ciò che si vuole comunicare in una mappa concettuale del dialogo.
Questo meccanismo consente di riassumere il pensiero di chi parla in un prodotto ad alto impatto emotivo, sfruttando tutte quelle immagini e colori, che consentono all’idea del oratore di raggiungere chi ascolta in maniera più immediata rispetto ad altri sistemi.
La facilitazione grafica, o in inglese il visual thinking (letteralmente: pensiero visivo), è un metodo di lavoro emerso con prepotenza negli Stati Uniti già da qualche anno, tuttavia si sta riversando in Italia solo recentemente. Attraverso i disegni, infatti, le persone ascoltano con più attenzione il loro interlocutore e pertanto viene considerato un metodo efficace anche per indirizzare un team di lavoro verso un’unica direzione.
In quali casi conviene servirsi di questo metodo?
Tradurre concetti diversi in immagini può essere utile per spiegare nuovi prodotti e servizi o anche solo per rafforzare la motivazione dei propri venditori e dipendenti. Inoltre può essere un meccanismo adatto per gestire situazioni complesse che contengono una mole significativa di informazioni, in quanto la rapidità di sintesi che consente un disegno (anche stilizzato) è più efficace della semplice parola scritta e consente di sviluppare la creatività di chi parla e di chi ascolta.