Il legislatore ha previsto con la legge di bilancio 2021 la possibilità di moratoria per la copertura delle perdite di bilancio del 2020 nell’anno 2026 (in occasione dell’approvazione del bilancio 2025), dando alle imprese maggiormente in difficoltà un margine di recupero.
Le eventuali perdite conseguite dalle imprese nel 2020 incideranno nel rapporto tra azienda-istituto di credito con maggiore rigidità sia nelle concessioni che nelle revisioni delle linee in essere, con la possibile introduzione di covenants finanziari e non.
I Covenants finanziari non sono altro che vincoli posti dal soggetto finanziatore (istituti di credito) in relazione ad alcuni dati di bilancio del soggetto finanziato (azienda), con lo scopo di monitorare l’andamento della gestione finanziaria dell’impresa attraverso indici precisi.
Eccone alcuni:
– Relazione tra fonti e impieghi di capitale (es. margine di struttura)
– Relazione tra indebitamento e redditività (es. rapporto tra posizione finanziaria netta ed EBITDA)
– Relazione tra indebitamento e capacità di generare liquidità (es. rapporto tra posizione finanziaria netta e cash flow).
I Covenants non finanziari, invece, sono vincoli legati ad impegni giuridici o andamentali tra il soggetto finanziatore e quello finanziato legati, ad esempio, al divieto per i soci di alienazione delle quote o azioni, il divieto di distribuzione di dividendi, il divieto di rilascio di garanzie reali o personali ad altri finanziatori, oppure semplicemente legati al volume di movimentazioni sul c/c.
Cosa succede se questi Covenants non vengono rispettati dall’azienda?
– Casi meno gravi: le banche concedono il “waiver”, ovvero la possibilità di sforare un certo indice, rinegoziandolo, a fronte del pagamento di una determinata somma da parte dell’azienda.
– Casi più gravi: lo sforamento può comportare la richiesta di rientro anticipato della linea di finanziamento che era stata accordata all’azienda.
Per i soggetti finanziatori (banche ecc..) diventa quindi essenziale valutare con estrema cautela gli indici di bilancio che possono rappresentare una difficoltà finanziaria dovuta alla pandemia.
Questo può tradursi anche nella richiesta alle imprese di piani pluriennali per monitorare la gestione del credito concesso, imponendo, qualora ancora non fosse stato adottato, un attento monitoraggio della gestione aziendale.
A prescindere o meno dallo stato di salute dell’azienda (es. presenza o meno di perdite) il consiglio per le PMI è di verificare sempre se nella bozza del contratto di finanziamento che si andrà a stipulare con l’istituto di credito sono presenti covenants e di valutare, con un occhio lungimirante, se questi vincoli possono essere rispettati senza particolari problematiche future.