Intelligenza artificiale per ottusità naturali?
In questi giorni abbiamo voluto provare per voi l’intelligenza artificiale per capire quale impatto possa avere sul futuro nostro e delle nostre aziende.
Premesso che questo sistema era già attivo ed utilizzato dalle grandi corporation (Facebook, Amazon, Google,….) da qualche anno, recentemente è disponibile alla grande platea sotto forma di chatbot (crasi delle parole chat e robot) o sistemi di potenziamento per software.
L’intelligenza artificiale, così come la rete informatica, l’energia atomica o il denaro non è buona o cattiva. E’ solo un mezzo, uno strumento. E’ l’uso che ne fa l’uomo a renderla pericolosa o straordinaria sia da parte della domanda che dalla parte dell’offerta. In generale si prevedono ottimi risultati nel campo della medicina, della fisica o dell’ingegneria, campi tecnico-tecnologici. A livello umanistico invece i peggiori istinti, dalla manipolazione dei dati al plagio artistico potrebbero prendere il sopravvento.
Inoltre uno dei pregi spesso evidenziati sarebbe la possibilità di usare ed incrociare teorie o pensieri divergenti. Il sospetto però è che la natura umana tenda naturalmente alla ricerca del consenso e della conformazione al PENSIERO UNICO.
Non solo. Questo può portare in modo strisciante ad un’omologazione dei gusti e delle preferenze della domanda del mercato in nome di una riduzione dei costi.
Ma soprattutto l’allarme principale riguarda problemi subdoli e spesso sottovalutati. Il rischio di provocare un intorpidimento generale dell’attenzione e della creatività è forte, in parte già riscontrato con l’avvento degli smartphone. Con la rivoluzione industriale di due secoli fa le macchine liberarono l’uomo dalla schiavitù del lavoro manuale, la rivoluzione digitale lo libera dalla “schiavitù” del lavoro intellettuale. Questo pone pesanti interrogativi filosofici sul futuro non troppo remoto dell’umanità dove l’energia sarà gratuita e il sistema di IA ci “consiglierà” cosa fare.
Paradossalmente il comunismo rischia di farsi minaccia reale oggi per le ragioni e le dinamiche opposte a quelle teorizzate da Karl Marx nel ‘800. Ma sempre con lo spettro, teorizzato dallo scrittore George Orwell, di una massa di persone passive e acritiche come pecore guidate da un Grande Fratello. Dietro il quale si cela comunque una persona o una ristretta società di persone ed i loro interessi.
Un’altra prospettiva diametralmente opposta potrebbe portare ad un RIFIUTO TOTALE di una tecnologia non più affidabile dove non si distingue più il finto dal reale. Invece di aiutare e supportare finisce per intralciare ed ostacolare.
Sicuramente continuerà ad essere fondamentale per la gestione aziendale un esperto interno o esterno che sappia gestire la finanza, il personale ed organizzare il lavoro con o senza Intelligenza Artificiale.
Lo Studio Magro si propone in questo caso di appoggiare e sostenere le società in difficoltà o con potenziale inespresso tenendo presente che il vero valore aggiunto di ogni azienda sono le persone che la compongono e che vi lavorano.