Il rassicurapasseri. Un augurio per il nuovo anno
“Voglio diventare un rassicurapasseri e lasciare un po’ di grano anche a loro e a tutti campo libero per volare via dalle terre seminate a guerre.”
Alessandro Bergonzoni
Che cos’è il rassicurapasseri? Ovviamente è il contrario dello spaventapasseri.
In senso più ampio è il contrario del concetto un rapporto padronale, autoritario e conflittuale con la natura e con l’ambiente. Il campo di grano è mio e solo mio, non posso e non voglio condividerlo con altri, lo devo recintare e devo eliminare tutti gli intrusi, i parassiti, i ladri.
La cultura dello spaventapasseri fa sì che non siamo sufficientemente spaventati dalle minacce alla sopravvivenza della nostra specie, perché siamo troppo impegnati nello spaventare i nostri simili. Che consideriamo nostri nemici invece che nostri compagni di avventura o peggio di sventura di fronte ai ben più minacciosi e gravi limiti del nostro sviluppo.
Ecco quindi che il rassicurapasseri diventa il nuovo simbolo della benevolenza, della solidarietà, dell’accoglienza, dell’ascolto, della condivisione di risorse e di problemi, per rassicurare noi stessi, oltre che i diversi che stanno là fuori.
Le nuove tecnologie, se correttamente usate sotto l’aspetto etico e sociale, vanno verso la condivisione delle informazioni, dei saperi, dei mercati, degli strumenti. Internet ci permette di collegarci e scambiare informazioni con tutto il mondo.
Questa cultura non considera la Terra come un insieme di risorse da acquistare o conquistare per recintarle ed escluderle dal resto del mondo e per sfruttarne solo un aspetto invece di considerarne la totalità, ma come una casa comune da mantenere il più possibile in buono stato nel suo insieme, tutti insieme, perché piogge acide, alluvioni, desertificazione, non tengono nessun conto di confini politici e amministrativi, di etnie o di culture.
Se vuoi la pace prepara la guerra, dice lo spaventapasseri. Se vuoi la pace prepara la pace, dice il rassicurapasseri. Divide et impera, dice lo spaventapasseri. Unisci e coopera, ribatte il rassicurapasseri.
Homo homini lupus diventa il fratello lupo francescano. La legge della giungla diventa la regola del gioco, il diritto del più forte si scioglie nei doveri dei più forti per preservare i diritti dei più deboli.
In campo giuridico sarebbe stato auspicabile, accanto al codice penale, inserire un codice premiale, per riconoscere anche le cose buone che fanno le persone invogliandole a fare sempre meglio per sé e per gli altri. Anche nelle organizzazioni dovrebbe svilupparsi la mentalità della solidarietà al posto della competizione, della fiducia rassicurante invece della sfiducia destabilizzante.
Se vogliamo applicare la metafora del rassicurapasseri al campo manageriale, lo spaventapasseri è il manager autoritario, punitivo, ipercontrollante, incline a manifestare la sua autorità col timore. Il rassicurapasseri è il manager assertivo, aperto all’ascolto e alla condivisione di informazioni ed esperienze, pronto all’aiuto per far crescere le persone che lavorano con lui, capace di convincere più che di imporre.
Lo Studio Magro con la sua esperienza e le sue conoscenze oltre a supportare aziende in difficoltà in campo finanziario può essere utile a quelle che faticano a gestire il personale oggi sempre più funzione critica anche a causa delle tensioni sociali crescenti.