Via libera al credito d’imposta: Bonus di ricerca, fino a 5 milioni di euro per le aziende che investono in R&S
Arriva finalmente il “Bonus ricerca“: il credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo sarà in vigore e stabile fino al 2019.
L’articolo 1, comma 35, della legge di Stabilità 2015 ha introdotto diverse modifiche significative al credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo istituito dall’art. 3 del D.L. n. 145/2013. L’agevolazione, che non ha mai trovato concreta applicazione a causa della mancata emanazione del decreto ministeriale, è stata finalmente sbloccata dal decreto attuativo.
Via libera dei ministeri dell’Economia e dello Sviluppo Economico: una bella notizia per le aziende, dato che il credito di imposta si rivolge a tutte le imprese che effettuano investimenti in ricerca e sviluppo, indipendentemente da forma giuridica, settore economico, regime contabile o fatturato.
Il Bonus di Ricerca
Il credito d’imposta è riconosciuto fino a un massimo annuale di 5 milioni per beneficiario, a condizione che la spesa complessiva in ciascun periodo d’imposta in cui si intende fruire dell’agevolazione sia di almeno 30.ooo€ ed ecceda la media degli investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti al 2015. Nel caso di un’azienda appena partita, ad esempio una startup, il bonus potrebbe scattare sul volume totale investito.
Modalità di fruizione:
Il credito di imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel corso del quale sono stati sostenuti i costi ammissibili.
E’ riconosciuto nella misura del 50% della spesa incrementale relativa a:
- – costi relativi al personale altamente qualificato;
- – contratti di ricerca con Università o altri enti di ricerca e imprese, incluse Start Up Innovative.
Si riduce invece al 25% per:
- – le quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti o attrezzature di laboratorio;
- – le competenze tecniche e privative industriali relative ad un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, anche acquisite da fonti esterne.
Il credito di imposta non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile Irap; non si applica in questo caso il limite annuale previsto per i crediti d’imposta, pari a 250mila €.
Attività ammissibili:
Sono ammissibili queste quattro attività:
- 1) Lavori sperimentali o teorici, senza che siano previste applicazioni o usi commerciali diretti;
- 2) Ricerca pianificata, o indagini critiche volte ad acquisire know-how;
- 3) Acquisizione e utilizzo di conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale per produrre piani, prodotti o disegni per nuovi prodotti, processi o servizi;
- 4) Produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi.
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Fonte: IlSole24Ore