CENTRALE RISCHI: ATTENZIONE ALLE ERRATE SEGNALAZIONI
L’accesso ai dati della Centrale Rischi Banca d’Italia (servizio gratuito) permette di conoscere i dati che le banche e società finanziarie hanno segnalato sul conto dei propri debitori in relazione ai crediti concessi (in questo caso alla tua società) di entità pari o superiore a 30.000 €. (rif. art.4 Circolare banca D’Italia n. 139 dell’ 11 febbraio 1991 e succ. aggiornamenti)
Fate attenzione però, i dati segnalati non sono esenti da errori.
Come ci si può accorgere per tempo di eventuali inesattezze causate da un’errata comunicazione da parte dell’istituto di credito che rischiano di pregiudicare il Vostro merito creditizio?
Semplice, controllando le segnalazioni effettuate e riportate sul prospetto Centrale rischi Banca d’Italia ricevuto tramite la richiesta di accesso ai dati.
Dal controllo effettuato per una nostra azienda cliente, abbiamo notato subito una cosa alquanto singolare. Veniva segnalata una fidejussione cointestata di un soggetto che non era più socio della società da 4 anni e che aveva chiesto ed ottenuto dall’istituto di credito al quale prestava garanzia la liberatoria dalla fidejussione prestata (in pratica non garantiva più per la società verso quell’istituto di credito).
Abbiamo quindi telefonato alla banca, la quale da una prima verifica interna sosteneva di aver dato comunicazione a suo tempo dell’uscita del socio dalla società e la conseguente cancellazione della fidejussione.
In realtà si sono resi conto subito dopo, a seguito dell’invio del prospetto Centrale Rischi Banca d’Italia, che la loro segnalazione non era andata a buon fine.
In pratica per 4 anni il socio uscente è stato convinto di non aver più nulla a che vedere con la sua ex società, quando in realtà risultava ancora garante nei confronti gli istituti di credito per conto della stessa.
La spiacevole situazione si è risolta con una successiva comunicazione da parte della banca con cui rettificava la segnalazione in centrale rischi relativa alla posizione sopra descritta.
Richiedendo nuovamente un accesso ai dati della Centrale Rischi Banca d’Italia (effettuata circa 40 giorni dopo la conferma della cancellazione) si è potuto verificare che la rettifica era stata eseguita e recepita dal sistema.
Nel caso la società fosse stata insolvente nei confronti dei soggetti segnalanti, i soci prestatori di fideiussioni avrebbero ricevuto dinieghi nella richiesta di finanziamenti personali; l’ex socio quindi a sua insaputa si sarebbe vista respinta tale richiesta.
E’ importante quindi periodicamente (annualmente) verificare la propria posizione con gli enti segnalanti attraverso la richiesta dati alla Centrale Rischi Banca d’Italia.