Controlli sui prestiti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia
Il Mediocredito centrale, dai primi di novembre, ha avviato verifiche sulla documentazione e le procedure seguite dalle banche nell’erogazione dei prestiti assistiti da garanzia pubblica.
Queste verifiche, previste dal contratto di programma con il Mise e dalla legge, vengono implementate per due motivazioni: il sensibile aumento di domanda di prestiti (1,2 milioni rispetto ad una media di 150 mila del 2019) e le procedure semplificate e accelerate per consentire la concessione della garanzia anche attraverso accoglimento automatico.
Mcc in particolare chiede di fornire 10 documenti per ogni pratica selezionata tra i quali: delibera di concessione del finanziamento, contratto, atto di erogazione, piano di ammortamento, richiesta agevolazione del beneficiario (l’allegato 4bis contenente l’autocertificazione dell’imprenditore sul danno subito da Covid rispetto al fatturato 2019), le ultime due interrogazioni in centrale rischi per verificare sconfini e inadempienze probabili, la visura camerale.
Le verifiche saranno eseguite a campione su circa il 5% delle pratiche di ogni istituto mensilmente, che diventeranno a tappeto nel caso le banche escutano le garanzie;
I controlli eseguiti si concentreranno sulle autocertificazioni delle imprese in merito al fatturato o danno subito che, se non coincidono con i dati camerali o bilanci, portano all’inefficacia della garanzia.
Per ora sembra che i suddetti controlli ci concentreranno sui prestiti fino a 30 mila euro garantiti al 100% ma non ci sentiamo di escludere l’ipotesi a breve di controlli anche su finanziamenti garantiti al 90% con controvalore decisamente superiore, in virtù dell’intenzione del governo di prorogare le garanzie sui finanziamenti fino a giugno 2021.
In concreto il rischio per le PMI è di un’ulteriore rigidità del sistema bancario rispetto alla richiesta di credito, dovuta ad eventuali controlli sui finanziamenti concessi da parte di MCC.
Diventerà quindi sempre più vitale la bancabilità ed il merito creditizio, ossia la valutazione positiva che l’istituto di credito fa sulla base dei parametri andamentali e di bilancio di ciascuna impresa, che si traduce con l’attribuzione di un rating medio-alto.
L’azienda dal canto suo per far sì che il rating rimanga soddisfacente deve mantenere un buon controllo di gestione ed una corretta gestione della finanza aziendale.